[I nostri racconti] Serata di degustazione con i Degustatori Vino Genova

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Si è svolta ieri un’interessantissima serata organizzata dal gruppo Degustatori Vino Genova, che ha sapientemente coniugato i momenti di degustazione di vino (motivo principale della serata, come anticipato anche dal nome del gruppo) con i momenti dedicati alla convivialità e alla soddisfazione… della pancia…

La serata è iniziata con una breve presentazione del neonato gruppo da parte di Massimo Ponzanelli. Proprio come abbiamo appena scritto, Massimo ci racconta che uno dei motivi principali della nascita del gruppo è l’aspetto conviviale. La formazione è giustamente ed ovviamente lasciata alle associazioni preposte, alle quali il gruppo non si vuole sovrapporre, ma affiancare. A conferma di ciò, fanno parte dei Degustatori Vino Genova persone che sono soci di molte associazioni di settore, come ONAV, FISAR ed AIS. Il gruppo non è ancora organizzato ma si sta organizzano: in ogni caso non avrà una struttura vera e propria ma solo un nucleo solido con la voglia i organizzare eventi conviviali, gruppi di acquisto e altre iniziative sul vino.

Abbiamo proseguito con la degustazione dei vini Ca Del Baio, presentati direttamente dal titolare, Giulio Grasso, che è affiancato in cantina da un gruppo tutto al femminile: la moglie e le tre figlie. La filosofia biologica, pur non essendo un’azienda certificata e l’uso limitato del legno danno origine a vini dal carattere deciso e autentico.

Primo in ordine di assaggio è stato il Riesling 2011. Il vitigno, di origine nordica, ben si presta ad essere coltivato nel terreno calcareo e ricco di minerali delle Langhe piemontesi. La resa nei versanti settentrionali delle colline è ottima, cosa che peraltro massimizza la resa del terreno: il nebbiolo, infatti, predilige le zone bel soleggiate dei versanti a sud. Il vino, giallo paglierino carico, è alla sua prima annata e viene ottenuto da vigne molto giovani. Effettua una fermentazione controllata a 15°, non fa malolattica ne passaggi in legno. Si avverte più frutto che minerale al naso, fine e franco, con una nota di frutti tropicali. franco. In bocca è più minerale che fruttato. La percezione è che sia un vino giovane da vigne giovani, che può evolvere negli anni in bottiglia con interesse e che potrà dare il meglio di annata in annata.

Il Nebbiolo Bric Del Baio 2011  è stato definito dal produttore un piccolo barbaresco. Fa un passaggio di 12 mesi nelle botti grandi. Le vigne sono le più giovani di nebbiolo ed il prezzo è sicuramente interessante. Ha il colore scarico tipico del nebbiolo e pulizia all’esame olfattivo, dove spiccano ciliegia e violetta; la nota morbida di vaniglia conferita dal legno non è assolutamente invadente. La finezza si conferma all’assaggio, dove spicca forse leggermente troppo la percezione dell’alcol.

E’ quindi il turno del Barbaresco Valgrande 2010, ottenuto dalle vigne di Treiso, dal colore luminoso e pulito e dai sentori di rosa essiccata e violetta. Fresco e molto fine all’assaggio in bocca, dove il tannino morde ma è ancora giovane, potrà sicuramente invecchiare benissimo, portando con se le dovute note terziarie.

Ci spostiamo nella zona di Barbaresco con il Barbaresco Asili 2010, dove Ca Del Baio è uno dei 5 produttori che possono vinificare il cru Asili. Marcata la differenza al naso rispetto alValgrande, con spiccate note minerali e balsamiche e una grande intensità, forse non seguita da altrettanta persistenza. Inutile rimarcare la perfetta pulizia del vino, un classico per i vini Ca Del Baio. Giulio Grasso ci conferma la sua attenzione all’aspetto olfattivo che è fondamentale, visto che quasi sempre risulta essere il biglietto da visita del vino, il primo senso con il quale ci approcciamo alla degustazione. Oltre al classico sentore di violetta, ecco che il terroir conferisce al vino note balsamiche, di eucalipto. Maggiore la consistenza all’assaggio e nonostante la giovane età questo barbaresco è piu largo, strutturato e meno spigoloso. Sicuramente potrà evolvere nei prossimi anni rimanendo in bottiglia.

Molto interessante l’ultimo assaggio, che ha avuto ance valenza didattica. La conferma delle potenzialità di evoluzione di un vino come il Barbaresco asili ci è data dall’immediato confronto che abbiamo potuto fare tra l’annata 2010 e il Barbaresco Asili 2004 – Magnum portato a sorpresa da Giulio Grasso. Già all’esame visivo si vede la diversa maturità. Tonalità luminose e integre ma di maggiore intensità. Al naso, spicca la confettura, i frutti sono maturati. Si sente il tabacco, il caffe e una complessità olfattiva decisamente maggiore. In bocca è equilibrato, allo stesso tempo potente e fine. Le note fruttate sono ancora molto evidenti, ottimo sintomo che anche l’annata 2004 può ancora invecchiare ed evolvere tranquillamente.

Al termine della degustazione abbiamo potuto assistere all’interessantissima presentazione dell’associazione ONAS – Organizzazione Aazionale Assaggiatori di Salumi. Nata grazie alla dalla camera di commercio di Cuneo nel 1999, l’ONAS organizza corsi per promuovere la qualità e la tecnica di assaggio dei salumi. Il primo modulo, costituito da 5 lezioni, pone le basi per l’assaggio si salumi, rendendovi già in grado di distinguere un prodotto di qualità da uno scadente e guidandovi all’acquisto.

ONAS ha portato anche due ottimi salumi, a precedere il buffet, accompagnati da salame di sant’olcese e dai friscieu della Trattoria Agnese di Genova. Ottimi sia il salame cotto che il salame crudo addizionato di vin brulè. Ad accompagnare la degustazione di salami e il buffet seguente altri vini Ca Del Baio, tra i quali gli interessantissimi Chardonnay e Moscato. Una nota sul buffet: ci saremmo aspettati qualcosa di più. La pizza e la focaccia al formaggio non avevano un aspetto tra i migliori e le troffie al pesto potevano essere più… pestose… Molto buone invece le verdure ripiene.

Il moscato ha accompagnato perfettamente i dolci del Ristorante Teresa di Genova Pegli, reduce dai recenti successi di Golosaria, che ha portato in assaggio un frollino al basilico, fresco e originale e il pandolce genovese, nella versione classica e mignon. Un perfetto modo per concludere la serata e per scambiarci gli auguri di buone feste.

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