Il dramma esistenziale di un foodblogger

Parto con un titolo alternativo per questa riflessione: essere foodblogger oggi. Ma partiamo da ieri… Quando la sera mi hanno chiesto: “perchè non diventi foodblogger?”. Anzi, più precisamente “perchè non molli tutto e diventi foodblogger?”. E io: “mollo tutto? ma sei matta?”. Ma alla base di questi interrogativi sta un’altra domanda: “chi è un foodblogger o cosa dovrebbe essere?”.

Ebbene, questa è una domanda che potrebbe mettere in crisi molte persone (sicuramente me) e rifletto su quanto letto in rete: a un foodblogger, ma più in generale a un blogger, si chiede di riportare su internet i propri pensieri, opinioni, foto, articoli, ecc ecc. con passione e professionalità, ma senza essere un professionista.

La cosa si complica se si vogliono scrivere pareri, giudizi, recensioni: non saresti qualificato per farne, perchè, in parte anche giustamente, non hai sufficienti competenze, ma nel contempo ti vuoi schierare, dire la tua, magari perchè non si è soddisfatti dei siti generalisti che dicono tutto e niente, come  a mio parere Tripadvisor, o perchè non si è soddisfatti dei pareri della critica, un po’ come succede per i film, spesso acclamati solamente dalla critica o solamente  dal pubblico. Il “trucco” in questo caso, secondo me, è avere molta umiltà ed usare, proprio come ho fatto io in questo paragrafo, termini come “a mio parere” o “secondo me”, ossia evidenziare che si esprime la propria personale opinione e non la verità assoluta. Che poi qualcun altro o no la possegga… questa è un’altra storia…

Quando si dice le coincidenze, anche banali, nella vita, giusto oggi leggo un articolo di dissapore, che si pone dei dubbi sulle proposte in internet di insegnare, ovviamente a pagamento, la professione di foodblogger, cosi come già riportato da un altro articolo di thechefisonthetable. Il dubbio è giustamente a prioro, ossia, si può considerare il foodblogging una professione? Io ho un parere drastico: wikipedia riporta la definizione di professione, ossia “attività esercitata in modo continuativo a scopo di guadagno”. Per non parlare di professionista, uno che con quel guadagno ci campa senza fare altri lavori. Quindi, non potendo campare come foodblogger non è una professione. Può essere di sicuro una passione da coltivare e al massimo un trampolino di lancio per fare altri lavori nel settore.

Rimane aperta la domanda “cosa è” un foodblogger ma, ad oggi, non ho una definizione esatta ed esaustiva e forse è proprio questo il bello…

[crediti| Link: dissapore.com, thechefisonthetable.it. Immagine: bollo82.blogspot.it]

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